Il Gruppo Camozzi interessato all'acquisto della INNSE

lunedì 10 agosto 2009


È una giornata di attesa alla Innse. Alle 9.30 è iniziato in Prefettura l'incontro da cui potrebbe uscire il nome del nuovo acquirente. Nella notte il temporale ha distrutto i gazebo davanti allo stabilimento, ma sono stati ricostruiti in mattinata dai lavoratori in presidio permanente, a sostegno della protesta dei quattro lavoratori e del sindacalista Fiom da sei giorni isolati su una gru a 10 metri di altezza. «Tengono duro» ha detto il segretario della Fiom di Milano, Maria Sciancati. Davanti alla fabbrica sono arrivati in segno di solidarietà anche lavoratori di altre società, come la Lares di Paderno Dugnano, e sono arrivati messaggi da stabilimenti di tutta Italia, come la Iveco di Pregnana Milanese e la Fonderia di Legnano, dalla Camera di Commercio di Benevento e da operai di Zurigo e Basilea.

RINALDINI - In Prefettura, oltre al proprietario della Innse Silvano Genta e ai potenziali acquirenti, c'è anche il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini. «Si sta trattando - ha detto il sindacalista - ed è complicato prevedere quando si arriverà a una conclusione. Basta che si vada avanti». Come possibile acquirente della Innse alcune indiscrezioni accreditano il gruppo Camozzi di Brescia, azienda metalmeccanica che opera nel settore della pneumatica, delle macchine utensili, del tessile e dell'energia. «Il problema è che venga acquistata la Innse, poi ne parliamo» ha commentato Rinaldini. E l'assessore alle attività produttive del Comune Giovanni Terzi: «Spero che la situazione si risolva oggi in Prefettura e che il mio incontro di martedì con i sindacati non sia necessario».

TRATTATIVA - La trattativa sarebbe incentrata su tre punti: i macchinari, l'area e i dipendenti. Secondo indiscrezioni riportate dall'Ansa il gruppo bresciano vorrebbe tutti i macchinari presenti nello stabilimento, una ventina. E questo è il primo ostacolo, dal momento che sette macchine sono già state vendute a due diversi acquirenti. La Camozzi chiederebbe poi la disponibilità intera dell'area dello stabilimento per potere liberamente movimentare le merci. E qui entra in gioco la disponibilità della proprietaria dell'area, l'Aedes, di affittare o vendere il terreno. L'ultimo punto riguarda l'occupazione. L'acquirente vorrebbe discutere ammortizzatori sociali per il graduale riavvio dell'Innse con l'obiettivo di reimpiegare, alla fine, tutti i lavoratori presenti. Fonti vicine alla Camozzi fanno capire che il gruppo ritiene irrinunciabili questi tre punti per avviare un serio piano industriale.

ECCIDIO DI LORETO - I quattro operai e il funzionario sul carroponte hanno inviato un messaggio alla cerimonia di commemorazione del 65° anniversario della strage di piazzale Loreto, celebrata di fronte alla stele che ricorda l'eccidio. «Le fabbriche, la resistenza antifascista e le lotte operaie sono il fondamento di diritti dei lavoratori» dicono gli operai, esprimendo vicinanza ai familiari dei 15 antifascisti fucilati su ordine del comando nazista da una brigata repubblichina il 10 agosto 1944 in piazzale Loreto, dove i corpi rimasero a lungo esposti come monito nei confronti della popolazione. «Gli operai della Innse sono impegnati in una trattativa che ha un significato politico molto simile a quello che portò i 15 martiri, e molti altri operai del milanese, a scioperare per difendere le fabbriche che i nazisti volevano smantellare e trasferire in Germania» ha sottolineato Sergio Fogagnolo, figlio di una delle vittime.

Via|corriere.it

Labels:

0 commenti:

Posta un commento