Cavendish non perdona. 3° successo al Tour per lui.

martedì 14 luglio 2009




Si potrebbe parlare di Rinaldo Nocentini, che per il quinto giorno di fila conserva la maglia gialla. O di Mark Cavendish, che sul traguardo di Issoudon ha vinto la sua terza tappa, confermando di essere imbattibile in volata. O, ancora, della protesta dei corridori contro la decisione degli organizzatori di vietare gli auricolari in gara. Ma il tema più importante della decima frazione del Tour de France 2009 è un altro: Lance Armstrong e Alberto Contador, i due galletti del team Astana, sono ai ferri corti. E se fino a oggi la rivalità tra i due era rimasta sotto traccia, oggi il texano, sette volte vincitore della Grande Boucle, è uscito alla scoperto.

LA POLEMICA - Cominciamo proprio da quest’ultimo tema. «La rivalità tra me e Contador potrebbe farci perdere il Tour» ha dichiarato Armstrong poco prima della partenza della decima tappa da Limoges. «Nella prima settimana i media cercano delle storie da raccontare. Analizzano ogni piccola cosa e dicono “quei due si odiano”. Ma non è vero» ha detto Armstrong. Che poi, però, ha aggiunto una postilla che la dice lunga sul clima che si respira in casa Astana: «Il rischio è che tutti e due vogliamo talmente vincere che poi ne approfitta qualcun altro. Quella è la peggiore cosa che potrebbe succedere». In effetti, vista la forza complessiva della squadra kazaka, non conquistare la Grande Boucle sarebbe un vero delitto.

LA TAPPA - Passiamo adesso alla tappa odierna. Come detto, Cavendish si è confermato re dello sprint, regolando con un allungo impressionante negli ultimi 300 metri il norvegese Thor Hushvod, con l’americano Tyler Farrar terzo. Se il 24enne velocista dell’Isola di Man può festeggiare per il suo terzo successo nell’edizione 2009, ha tanti motivi per essere felice anche il nostro Nocentini, che per il quinto giorno di fila (ma uno è stato di riposo) può indossare la maglia gialla. Il suo vantaggio su Contador è di 6”, quello su Armstrong di 8”.

LA PROTESTA - Parlavamo all’inizio della protesta dei corridori per la decisione degli organizzatori di vietare gli auricolari che permettono di comunicare con le ammiraglie. Qualche iniziativa del gruppo, che non ha gradito la scelta, era nell’aria da ieri. E, in effetti, qualcosa è successa. L’andatura è stata molto più lenta del previsto (38 km/h di media contro i 43 previsti dagli organizzatori) e, a parte una “fughetta” quasi dimostrativa di quattro atleti, non è successo praticamente nulla. La cosa non è affatto piaciuta al direttore del Tour Christian Prudhomme, che all’arrivo ha lanciato attacchi pesanti nei confronti dei team: «Le squadre si sono coalizzate per fare in modo che ci fosse uno sprint di massa e che ci fosse meno spettacolo possibile. Bisogna ringraziare i protagonisti della fuga Hupond, Vuagrenard e Dumoulin. Ma tra loro c’era una sanguisuga involontaria: Ignatiev all’inizio ha collaborato ma ha smesso di impegnarsi esattamente nel momento in cui l’ammiraglia con il suo direttore sportivo l’ha raggiunto. Trovo che sia uno scandalo».

Via|corrieredellosport.it

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