Muore un giovane incornato dai tori a Pamplona

venerdì 10 luglio 2009




SI TORNA A MORIRE Dopo 6 anni, la corsa dei tori di Pamplona torna ad essere quello che molti tendono a dimenticare lasciandosi trascinare dall'atmosfera di festa e fascino: un gioco mortale. È infatti deceduto stamattina all'Ospedale di Navarra uno dei quattro corridori incornati durante il quarto encierro dei Sanfermines 2009. Per lui fatale un colpo ricevuto alla clavicola, che gli ha provocato una gravissima emorragia al collo (il corno ha reciso arteria aorta e vena cava) e gli ha perforato un polmone. Soccorso immediatamente, è stato necessario praticargli un massaggio cardiaco, ma le sue condizioni sono state subito definite gravissime. Giunto in ospedale in stato critico, è stato immediatamente messo sotto i ferri per ridurre le lesioni, ma al termine dell'operazione è stato dichiarato morto. Il ragazzo aveva 27 anni, si chiamava Daniel Jimeno Romero ed era originario della comunità di Madrid. Lo hanno identificato la mamma e la fidanzata, giunte all'ospedale dopo aver sentito il sindaco di Pamplona annunciare che il ragazzo aveva al dito un anello con la scritta «Cris, 23 de noviembre».

I PRECEDENTI La vittima di oggi è ufficialmente la quindicesima nella storia degli encierros pamplonesi, anche se ancora è aperto il dibattito sul primo caduto di questa manifestazione: secondo la statistica il primo morto si ha nel 1924, anche se recenti indagini storiche hanno mostrato come la prima vittima fosse un 21enne ferito nel 1910 e morto poi nel 1911 in seguito a una tubercolosi sorta come complicazione delle ferite ricevute nella corsa. Era comunque dal 2003 che non si registrava una morte durante uno degli encierros di San Firmino. Allora la vittima era stata un pamplonese 63enne, Fermin Etxeberria Irañeta, che dopo aver subito un forte trauma cranico rimase in coma per oltre due mesi, morendo il 24 settembre. Il precedente più significativo risale però al 1995, data dell'ultimo morto incornato. Quell'anno fu il 22enne statunitense Matthew Peter Tasio a venire centrato in pieno dal toro Castellano in Plaza del Ayuntamiento e a morire per un'incornata nell'addome che recise l'aorta e gli fece perdere il 90% del sangue.

BILANCIO TRAGICO Oltre al ragazzo morto, il bilancio del quarto encierro è sicuramente pesante. Altri tre incornati (uno all'addome nel tratto di Mercaderes e due alla coscia nella curva Telefonica) e 6 traumatizzati gravi, con fratture e contusioni serie. Un bollettino di guerra che - come oggi polemizza qualcuno sui forum - tapperà la bocca a quanti si erano lamentati ieri per i pochi pericoli occorsi durante le prime tre corse dei Sanfermines 2009.

TUTTO PER UN «CAPUCHINO» Protagonista e carnefice di tutte le incornate e di gran parte del panico diffuso durante la corsa, è stato un toro "colorado" (marrone) di nome Capuchino. Numero 106 marchiato sul fianco, 515 kg di peso, Capuchino era uno dei due tori più leggeri della mandria dell'allevamento andaluso di Jandilla impegnata oggi nell'encierro. Partito nelle ultime posizioni, Capuchino ha superato tutti i suoi simili e anche i manzi che stavano facendo l'andatura e già al termine del primo tratto - la salita di Santo Domingo - aveva già colpito in maniera lieve due corridori: a uno un corno aveva strappato la maglietta all'altezza della spalla; l'altro era stato letteralmente ribaltato da una testata. All'ingresso della Plaza del Ayuntamiento un nuovo scontro: Capuchino arriva a grande velocità e travolge tre corridori, andando a sbattere contro la staccionata esterna della curva. Le telecamere mostrano il toro che si accanisce contro due ragazzi, ma il pubblico copre la visuale e inizialmente si presume che Daniel, la vittima, fosse tra questi. Mentre la mandria prosegue in fila indiana, per la gioia dei corridori che possono compiere corse spettacolari, Capuchino fa storia a sé. Staccato dagli altri, nervoso, corre in solitaria. Dopo l'Ayuntamiento infila calle Mercaderes e qui centra un ragazzo vestito di nero e con i capelli lunghi che probabilmente non aveva contato i tori già passati e si era dimenticato dell'ultimo: mentre attraversa la strada, Capuchino lo centra all'addome, incornandolo e proseguendo poi sull'Estafeta. Qui, il toro sembra ritrovare un equilibrio e corre in maniera pulita per tutto il lungo rettilineo, fino alla curva Telefonica. Qui, esattamente come all'Ayuntamiento, la curva a sinistra non è a 90° ma Capuchino va comunque a sbattere contro alcune persone poste accanto alla staccionata esterna. È qui, secondo quanto spiegato dalle autorità a decesso annunciato, che Daniel viene ferito a morte. Capuchino perde l'orientamento, si gira, diventa aggressivo per difendersi, carica da entrambi i lati della strada. Voltato perpendicolarmente alla via, vede nelle staccionate dei limiti e si irrita. Prima punta un ragazzo con la maglia verde, lo incorna ad una coscia e lo getta in mezzo alla strada, cercando di incornarlo di nuovo. Poi, dopo che i pastores lo hanno distratto, si avvia verso l'arena. Ma proprio mentre sembra essersi convinto ad avanzare, un ragazzo passa dietro di lui colpendolo con una pacca sul posteriore. Capuchino si gira di nuovo e carica un'altra volta, colpendo a una coscia anche un altro ragazzo aggrappato alle protezioni. Poi, con grande fatica, i pastori riescono a condurlo nella Plaza de Toros.


Via|ilgiornale.it

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